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Emma Bonino lancia Open Camera: tutte le le spese della Camera in formato Xml

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Ieri, Emma Bonino ha presentato l’iniziativa Open Camera, ossia l’elenco delle spese, delle collaborazioni, delle consulenze e dei contratti di fornitura di Montecitorio relativi al 2010. I radicali sono riusciti ad avere la documentazione solo dopo lo sciopero della fame di Rita Bernardini e grazie alla collaborazione di Gianfranco Fini.
I dati sono stati consegnati in forma cartacea, ma i Radicali li hanno digitalizzati e messi a disposizione in formato aperto. Quindi il file si può scaricare in formato XML e CSV, elaborarlo e mixarlo con altri dati.

Emma Bonino è una fan degli open data e li cita esplicitamente nel programma elettorale delle regionali quando si parla di trasparenza. Ne riporto un brano che condivido totalmente:

Per aumentare la responsabilità del governo, promuovere una partecipazione informata dei cittadini e creare nuove opportunità economiche, sotto la presidenza di Emma Bonino, ogni agenzia dell’amministrazione regionale sarà obbligata a rendere disponibili su internet tutti i dati pubblici in suo possesso in formato aperto, a partire dalla creazione di un’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati.
Questi dati sono infatti raccolti a spese del pubblico e riguardano attività finanziate con le tasse, ma sono stati finora inaccessibili al comune cittadino.
Esempi di dati pubblici sono: i rimborsi delle spese dei consiglieri regionali, i beneficiari di contratti pubblici, i dati sull’inquinamento ambientale, le liste di attesa per gli asili comunali, gli stipendi e i curricula dei funzionari pubblici, dei dirigenti sanitari, i bilanci, i contratti con privati per la fornitura di servizi.
[...]
Secondo questo principio, che la Regione Lazio farà proprio, tutti i dati in possesso dell’amministrazione regionale saranno da intendersi come “pubblici”, eccetto quando dimostrate ragioni di riservatezza o sicurezza saranno opposte alla loro pubblicazione. Tutti i dati pubblici saranno rilasciati in formato aperto, ovvero messi a disposizione dei cittadini su internet con queste caratteristiche:

  • Completi. Tutti i dati pubblici saranno resi disponibili. I dati pubblici sono tutti i dati eccetto quelli che sono soggetti e valide restrizioni di riservatezza e sicurezza;
  • Primari. I dati saranno raccolti alla fonte, con il massimo livello possibile di dettaglio, non in forme aggregate o modificate;
  • Tempestivi. I dati sono resi pubblici tanto velocemente quanto è necessario per preservarne il valore;
  • Accessibili. I dati saranno disponibili al più ampio numero di utenti per la più ampia varietà di scopi;
  • Leggibili dai computer. I dati saranno strutturati per consentire di essere processati in modo automatico;
  • Non discriminatori. I dati saranno disponibili a chiunque, senza necessità di registrazione;
  • Non proprietari. I dati saranno disponibili in un formato sul quale nessuna entità ha esclusivo controllo;
  • Liberi. L’uso e il riuso dei dati non dovrà essere soggetto ad alcuna restrizione derivante da copyright o brevetto.

Sono convinto che adottare una politica ispirata all’open government sia oggi l’unica strada per assicurare una maggiore efficienza e sostenibilità della pubblica amministrazione. A livello regionale, questo significa innanzitutto migliorare i servizi della sanità, che rappresentano la principale voce di spesa delle Regioni.

La situazione di partenza, ovviamente, è pessima, come mostra il rapporto di Cittadinanza Attiva che è uscito proprio oggi e che trovate qui: dossier di Cittadinanza Attiva.


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